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Leasing nautico: come funziona

03/04/2023

L’acquisto di un’imbarcazione è una spesa che si può ammortizzare grazie al leasing nautico, che permette di evitare l’acquisto in un’unica soluzione. È un particolare finanziamento di cui possono usufruire le aziende che hanno necessità di ottenere subito la disponibilità del natante, ma senza intaccare il bilancio aziendale.

Cerchiamo quindi di capire quali sono le particolarità del leasing nautico e come funziona, servendoci anche di esempi pratici per il calcolo delle quote da pagare per l’anticipo iniziale e il riscatto.

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Cos'è il leasing nautico

Il leasing nautico è una forma di finanziamento attraverso il quale un’impresa paga un canone periodico per ottenere da subito la disponibilità di un’imbarcazione. Non si tratta di una comune locazione, perché se il contratto di leasing prevede l’opzione del riscatto, l’impresa può pagare la somma rimanente rispetto a quanto già versato, allo scopo di riscattare l’imbarcazione e acquisire quindi la sua proprietà.

Si può trattare di un’imbarcazione nuova, usata o ancora da costruire, ma in quest’ultimo caso l’impresa inizierà a pagare il canone periodico solo dopo che il natante è uscito dal cantiere navale, così che possa iniziare la fruizione del bene da parte dell’impresa.

Questa particolare forma di leasing aziendale offre alle imprese dei vantaggi concreti, perché il bilancio dell’impresa non viene intaccato ed è possibile ottenere la deducibilità della quota capitale e della quota relativa agli interessi.

Come funziona il leasing nautico

Il contratto di leasing nautico prevede l’acquisto del mezzo da parte della società di leasing, che lo cede all’impresa dietro il pagamento di un canone periodico. Il piano di ammortamento prevede una durata da 3 a 10 anni, con la possibilità di finanziare fino al 50% del prezzo dell’imbarcazione, ma in alcuni casi si può arrivare al finanziamento del 70-80% dei costi totali (restano invece escluse le imposte, le spese per l’apertura della pratica e l’onorario da pagare al notaio).

Attraverso il contratto, la società di leasing cede anche la responsabilità dell’imbarcazione all’impresa. In genere è previsto il pagamento di un anticipo iniziale e poi il versamento di un canone fisso periodico per tutta la durata del contratto. Quando è prevista la possibilità di riscatto, l’impresa può pagare la somma residua rispetto a quanto già versato, al fine di ottenere la proprietà del mezzo. Il riscatto si può pagare in un’unica soluzione oppure a rate mediante un mutuo.

Possiamo rendere ancora più chiaro il funzionamento del leasing nautico con una semplice simulazione. Se l’impresa intende stipulare un contratto di leasing nautico per un’imbarcazione da 75.000 euro, dovrà versare un anticipo iniziare del 40%, pari a 30.000 euro. Verserà quindi il canone periodico concordato, mentre in caso di riscatto pagherà un importo dall’1 al 10% rispetto al prezzo dell’imbarcazione.

Questo esempio di leasing nautico rende bene l’idea della convenienza di questa particolare formula di finanziamento. Al vantaggio del pagamento rateale si aggiunge anche il benefico della detraibilità delle somme versate per la quota capitale e di interessi. Lo stesso beneficio però non si estende anche all’importo pagato per il riscatto finale.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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