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Fondi a distribuzione o ad accumulazione: come scegliere?

11/10/2019

Il mondo dei fondi comuni di investimento è senza alcun dubbio ampio e questo può creare qualche difficoltà di orientamento soprattutto all’investitore alle prime armi che cerca uno strumento finanziario che sia in linea con le sue esigenze.

Dopo aver approfondito che cosa sono i fondi comuni di investimento e gli attori principali che lo definiscono è bene fare un po’ di chiarezza sulla più classica delle distinzioni: che cosa sono i fondi ad accumulazione e quelli a distribuzione?

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Diverse versioni di uno stesso fondo

Quando ci mettiamo alla ricerca di un fondo d’investimento particolare può succedere che ci troviamo davanti a due versioni dello stesso fondo. A una rapida occhiata possono sembrare identiche, ma in realtà non è così. I fondi ad accumulazione sono tipicamente contrassegnati dalla dicitura ACC, mentre quelli a distribuzione dalla sigla DIS.

I fondi ad accumulazione

Nel caso del fondo ad accumulazione la società di gestione non prevede la distribuzione dei proventi (cedoledividendi e plusvalenze derivanti dalla compravendita dei titoli del fondo), ma questi ultimi vengono reinvestiti automaticamente nel fondo stesso, in gergo tecnico vengono “capitalizzati”.

L’accumulo di ulteriore cassa ha come principale effetto quello di far crescere il controvalore investito nel fondo. Tipicamente i fondi ad accumulo possono essere una valida soluzione per coloro che vogliono costruire un capitale nel lungo periodo e non vogliono “disperdere” gli utili nel tempo ma preferiscono investirli direttamente nel fondo.

I fondi a distribuzione

Nel caso del fondo a distribuzione, invece, il sottoscrittore riceve periodicamente dei flussi di cassa periodici sul proprio conto corrente bancario derivanti dalle cedole dei titoli obbligazionari e dai dividendi dei titoli azionari presenti all’interno del fondo. Nel caso dei fondi a distribuzione il rendimento complessivo è composto da due parti:

  1. Un flusso cedolare periodico, ovvero i proventi del fondo. A scadenze – di solito tre, sei o dodici mesi – la società di gestione distribuisce la totalità o parte degli utili del fondo secondo quanto indicato nel prospetto informativo.
  2. Un reddito da capitale, ovvero la plusvalenza (o minusvalenza) che si realizza a scadenza per effetto della rivalutazione (o svalutazione) dei titoli che compongono il fondo.

I fondi a distribuzione sono indicati per coloro che vogliono ottenere una rendita periodica e quindi integrare il reddito per far fronte alle proprie esigenze di spesa.

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L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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