Vai al contenuto principale

Gli investimenti ESG e lo sviluppo degli impieghi nel Terzo Settore

ESG e Impieghi Terzo Settore
02/12/2020

Gli investimenti ESG sono diventati un tema estremamente importante nel mondo dell’economia aziendale. Toccano molto da vicino anche enti del terzo settore che per natura hanno una mission socialmente responsabile.

Il valore degli investimenti ESG è innegabile:

  • Da una parte, investire in questa direzione aiuta gli enti a perseguire con maggior successo la loro mission;
  • Dall’altra parte, sempre più investitori sono interessati ai progetti che seguono questo criterio.

Negli ultimi anni si è innescato un feedback positivo per molti enti del terzo settore. Una maggiore attenzione verso ambiente, persone e trasparenza nella governance ha portato a una raccolta maggiore; la raccolta maggiore ha portato a perseguire meglio la mission del progetto, favorendo l’arrivo di nuovi investimenti e così via.

Associazioni, Cooperative Sociali, Enti Religiosi

Cosa sono gli investimenti ESG

ESG è l’acronimo di Environmental, Social e Governance. Le aziende e gli enti che rispettano questo tipo di principio sono diventati di crescente interesse, specialmente in una società che comprende ogni giorno di più l’importanza di guardare oltre al solo profitto.

Investire su progetti che rispettano questo tipo di criterio significa fare investimenti socialmente responsabili, scegliendo enti e imprese che rispecchiano i valori dell’investitore.

Il terzo settore, che da sempre è impegnato sul fronte ambientale e sociale, si trova così di fronte a un’opportunità importante; abbracciare il criterio ESG è lo status di partenza per perseguire i suoi obiettivi e attirare una nuova generazione di investitori che dà molto peso al fattore etico.

Vediamo meglio cosa significa rispettare il criterio ESG, analizzando le singole lettere che compongono l’acronimo.

I dati parlano chiaro: il cambiamento climatico e la tutela dell’ambiente saranno le grandi sfide che la generazione più giovane e quelle successive si troveranno ad affrontare. Per questo c’è sempre più attenzione all’ambiente anche tra aziende private e enti del terzo settore.

Rispettare l’ambiente e la natura significa, ad esempio:

  • Realizzare progetti edilizi in aree che non richiedono ampio disboscamento;
  • Recuperare il più possibile ogni materiale, generando la quantità minima di scarti;
  • Rendere altamente efficienti, o ancora meglio autosufficienti, i progetti dal punto di vista energetico;
  • Adottare criteri interni più stringenti di quelli previsti dalla legge per il limite di emissioni, l’impatto ambientale e il trattamento degli animali;
  • Favorire l’economia circolare e la condivisione anziché l’economia lineare e l’accentramento della proprietà.

Social

La responsabilità sociale si esprime soprattutto nel trattamento equo e valorizzante delle persone che hanno a che fare con il progetto o che ne saranno beneficiarie. Gli enti del terzo settore sono famosi per questo: una forza lavoro composta prevalentemente da donne, pochi casi di gap salariale e il trattamento equo dei dipendenti sono stati storicamente fiori all’occhiello del settore.

Oltre a lavorare su questi aspetti, che sono estremamente importanti, è bene assicurarsi che le persone siano trattate in modo etico lungo tutta la filiera. I fornitori rispettano i valori del nostro progetto? E i loro fornitori?

Anche la scelta di fornitori locali, per quanto non sempre sia la migliore in termini di costi, ha un impatto positivo sulla rete sociale del territorio ed è molto valorizzante.

Governance

Una governance etica e socialmente responsabile inizia dalla trasparenza nei confronti degli investitori. Non solo, ma coinvolge tutti gli stakeholder nei processi decisionali importanti.

Alcuni fattori importanti sono:

  • L’assenza di conflitto di interesse nella scelta dei manager;
  • La diversità al vertice, elemento che è stato studiato a fondo e risulta benefico per la bontà delle decisioni, non solo per la rilevanza sociale;
  • Una contabilità precisa che non ha paura di rendere pubbliche le operazioni finanziate con il denaro degli investitori;
  • Compensi equi per chi gestisce il progetto;
  • L’ascolto di chi lavora operativamente nel progetto, non in posizioni dirigenziali, per prendere le decisioni.

Perché investire sugli enti che rispettano il criterio ESG?

Ogni realtà aziendale, così come ogni ente del terzo settore, è un tassello che fa parte di un contesto più ampio. Un contesto che si può sintetizzare, per l’appunto, come un insieme di persone e caratteri naturali. A gestire il modo in cui un progetto si muove all’interno del contesto, logicamente, troviamo la governance.

Rispettare il criterio ESG significa rispettare ogni aspetto, anche il più piccolo, del contesto all’interno del quale un progetto evolve.

Possiamo anche fare un esempio pratico. Investire in un’associazione sportiva dilettantistica per promuovere lo sport sul territorio è utile; ancora meglio, però, se quell’associazione sportiva opera a impatto zero e dimostra davvero di impiegare le sue risorse per perseguire la sua mission.

Nello stesso modo, chi gestisce un progetto nel terzo settore non può ignorare la crescente importanza che i parametri ESG rivestono per gli investitori. Fare collimare gli interessi di chi investe e di chi impiega i fondi, attraverso una serie di parametri ben definiti, significa amplificare il valore di un’iniziativa.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario a finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi e/o alla documentazione contrattuale disponibili sul sito www.bancobpm.it e presso le filiali della Banca.

Banco bpm
Associazioni, Cooperative Sociali, Enti Religiosi