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Piano individuale pensionistico (PIP): cos’è, quando conviene e principali vantaggi

13/01/2021

Tra le forme di previdenza complementare, il piano individuale pensionistico o PIP è quello che riscuote il maggiore successo. Sono una valida soluzione per integrare la pensione di base e al tempo stesso far fronte a difficoltà economiche, legate ad esempio alla perdita del lavoro o a spese importanti e impreviste.

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Cos'è il PIP (Piano Individuale Pensionistico)?

Chi si domanda come funziona il PIP, cos’è e in cosa consiste, deve sapere che il suo funzionamento è molto semplice ed è agevolato anche dallo Stato. Il piano individuale pensionistico è una forma di previdenza integrativa, messa a disposizione dalle compagnie assicurative per i lavoratori.

L’impresa di assicurazione gestisce le somme versate dai contraenti per mezzo di un patrimonio separato, che viene gestito in modo prudenziale. Al momento della stipula, il contraente sceglie l’importo del versamento periodico, che può essere modificato anche in un secondo momento.

Chi ha aderito al PIP da almeno 5 anni, quando arriva il momento della pensione può ricevere il capitale sotto forma di rendita o anche ricevere una quota delle somme versate in capitale.

Quando conviene stipulare un PIP?

L’adesione ad un PIP è consigliabile a tutte le persone che scelgono di integrare la pensione di base con una rendita complementare. È una soluzione da valutare, ad esempio, per chi sa già che l’importo dell’assegno pensionistico sarà piuttosto basso e si vuole invece garantire un tenore di vita più elevato.

Grazie al piano individuale pensionistico è possibile anche fronteggiare con serenità degli imprevisti, come le spese sanitarie per sé o un familiare, l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa o la perdita del posto di lavoro.

PIP: quando iniziare?

Chi vuole stipulare un PIP dovrebbe iniziare prima possibile, così da accantonare un capitale più grande. Chi gioca d’anticipo, infatti, potrà godere al momento del pensionamento di una rendita maggiore, che andrà a sommarsi alla pensione emessa dall’ente pensionistico.

Quando le somme accumulate nel tempo sono consistenti, si può valutare anche di chiedere subito metà del capitale, mentre l’altra metà andrà a costituire una rendita vitalizia.

I principali vantaggi del PIP

I vantaggi del piano individuale pensionistico sono innanzitutto fiscali, perché è possibile portare in deduzione i redditi dichiarati, fino ad un massimo di 5.164€. Per la tassazione è inoltre prevista un’aliquota agevolata, sia per i rendimenti sia la pensione complementare e il capitale, anche in caso di anticipazioni e riscatto.

Il versamento del TFR nel PIP non è obbligatorio, ma solo facoltativo. Anche chi non ha un contratto di lavoro dipendente può scegliere di stipulare un PIP per garantirsi una pensione integrativa.

Il PIP conviene anche per la reversibilità della rendita, a favore del coniuge o di un’altra persona, così anche da tutelare il futuro delle persone care.

Come prelevare il denaro in caso di emergenza?

Quando si verificano alcuni eventi determinati, è possibile chiedere un’anticipazione oppure riscattare del tutto o in parte la propria posizione individuale. Le anticipazioni si possono chiedere:

  • Per affrontare spese sanitarie impreviste per l’assicurato o i suoi familiari;
  • Per acquistare o ristrutturare la prima casa, anche per i figli;
  • Per motivi personali, ma solo dopo che siano trascorsi 8 anni dall’adesione al PIP.

È invece possibile riscattare la posizione individuale, in tutto o in parte, quando si verificano questi eventi:

  • Invalidità permanente;
  • Inoccupazione superiore a 12 mesi;
  • Mobilità lavorativa o cassa integrazione;
  • Decesso dell’aderente.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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