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Mutuo ipotecario INPS per dipendenti pubblici: come funzionano e requisiti di accesso

04/08/2020

I dipendenti pubblici sono sempre stati una categoria di lavoratori agevolata nell’ottenimento di un mutuo. Grazie alla solvibilità del datore di lavoro, cioè lo Stato, il rischio è decisamente più basso rispetto ai dipendenti di altre aziende.

Fino a non molto tempo fa, i dipendenti pubblici potevano rivolgersi anche all’Inpdap per ottenere un mutuo. Tradizionalmente questa è stata un’alternativa alle banche tradizionali, riservata appunto ai lavoratori del settore pubblico.

Dal 2011 a questa parte, tuttavia, l’Inpdap è stata accorpata all’INPS. Si tratta di una decisione del governo Monti, presa per rendere entrambe le casse più solide grazie alla fusione.

Malgrado il cambio di istituto, in realtà, la gran parte della sostanza non è cambiata. I mutui INPS, un tempo mutui Inpdap, sono ancora una strada percorribile e hanno caratteristiche molto simili a quelle di una volta.

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Chi può richiedere un mutuo INPS (ex-Inpdap)?

Per poter richiedere un mutuo all’INPS è necessario essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Si tratta di un fondo creato appositamente per i dipendenti pubblici, anche se non tutti sono iscritti.

Questo fondo si occupa di fornire dei vantaggi, ad esempio l’accesso ai mutui agevolati, ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche; in cambio, i dipendenti versano una quota contributiva che viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

Il fondo esisteva già al tempo dell’Inpdap e tutti coloro che vi erano iscritti sono stati automaticamente trasferiti quando l’Inpdap ha smesso di esistere. Dopodiché è stato concesso a tutti i dipendenti delle amministrazioni pubbliche non ancora iscritti di optare, facoltativamente, per la registrazione al fondo.

Oggi alcuni dipendenti neo-assunti dalla pubblica amministrazione hanno la possibilità di scegliere se iscriversi al fondo, mentre per altre categorie l’adesione è obbligatoria.

Per poter accedere ai mutui agevolati INPS, è necessario che il lavoratore sia iscritto al fondo di Gestione Unitaria da almeno un anno.

Possono accedere a questo tipo di mutui anche i pensionati; non possono, invece, accedervi coloro che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. I lavoratori con contratto a tempo determinato, al momento, devono rivolgersi necessariamente alle banche convenzionali.

Come funziona il mutuo INPS?

I mutui INPS prevedono un classico ammortamento alla francese, quindi con rate costanti nel corso del tempo. Il tasso di interesse è fisso o variabile e si conosce già al momento della sottoscrizione del mutuo: periodicamente, questi tassi vengono aggiornati in base all’andamento di Euribor e Eurirs.

Le rate sono trimestrali e posticipate. Questo significa che, ad esempio, a marzo potremmo trovarci a pagare una rata per i mesi di gennaio, febbraio e marzo stesso.

Fino al 2017 i tassi di interesse dipendevano soltanto dal tempo: più lungo il mutuo, più alto il tasso di interesse. Finalmente nel 2017 c’è stato un adeguamento alla prassi bancaria, che invece tiene conto anche del Loan-To-Value (LTV). Il LTV indica il rapporto tra l’importo del mutuo e il valore dell’immobile: più alto è il loan to value, più caro sarà il mutuo.

La scadenza prevista per il mutuo può essere di 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Esistono, però, dei limiti d’età: chi ha già compiuto 65 anni al momento della richiesta, ad esempio, potrà contrarre un mutuo della durata massima di 15 anni. L’importo massimo, invece, è di 300.000€.

In primis questo tipo di mutuo viene concesso per l’acquisto di un immobile a chi non è già proprietario di nessuna casa sul territorio nazionale. Esistono, però, delle altre circostanze in cui gli iscritti alla Gestione Unica possono ricorrere a questo strumento:

  • Acquisto di un box auto (fino a 75.000€)
  • Ristrutturazione (fino al 40% del valore dell’immobile)
  • Iscrizione a corsi di laurea o altri corsi di formazione che rilasciano titoli legalmente validi, sia in Italia che all’estero, per il mutuatario o per uno dei suoi familiari (fino a 100.000€)

Inoltre si possono chiedere fino a 6.000€ aggiuntivi con cui pagare il costo delle perizie o il premio dell’assicurazione sul mutuo.

I mutui INPS convengono?

Sicuramente, per chi ha la possibilità di accedere a questa fonte di credito, i mutui INPS sono molto convenienti. Basta dare un’occhiata ai tassi di interesse per capirlo.

Al momento, andando a stipulare un mutuo con LTV inferiore al 50% per 10 anni, il costo del debito è appena dello 0,42%; se saliamo al 70% del LTV arriviamo appena allo 0,60%.

Anche nel caso di mutui più lunghi gli interessi rimangono molto bassi. Un mutuo al 75% del loan to value, con durata ventennale, prevede un tasso appena dello 0,97%.

Non solo, ma come sappiamo è molto difficile ottenere un mutuo pari al 100% del valore dell’immobile se ci si rivolge ad una banca tradizionale. I mutui INPS, invece, prevedono questa possibilità.

Vista la garanzia offerta da un contratto di lavoro pubblico a tempo indeterminato, anche presso le banche private si possono ottenere ottimi tassi di interesse. Quelli offerti dall’INPS, ad ogni modo, rimangono sicuramente molto competitivi.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche si rinvia ai Fogli Informativi disponibili in Filiale e sul sito www.bancobpm.it.

L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.

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