Mutuo a tasso variabile: cos’è, vantaggi e quando conviene

Una delle scelte più importanti da prendere, quando si richiede un mutuo, è quella tra il tasso fisso ed il tasso variabile. Nel primo caso sapremo fin dall’inizio quanti interessi verranno applicati sulle nostre rate; nel secondo caso, invece, gli interessi saranno legati all’andamento di un parametro di indicizzazione, solitamente del tasso Euribor, nel corso del tempo.
Confrontarsi per la prima volta con il tasso Euribor e con le sue previsioni non è così semplice. Per questo vogliamo spiegare esattamente di che cosa si tratti e in che modo possiamo capire quando convenga scegliere un mutuo a tasso variabile.
In cosa consiste il mutuo a tasso variabile?
Il mutuo a tasso variabile è una forma di finanziamento legata all’andamento del mercato. In particolare, il tasso di interesse applicato alle rate varia nel tempo sulla base di un parametro di riferimento: l’Euribor (Euro Interbank Offered Rate), ovvero il tasso, calcolato quotidianamente, al quale le principali banche dell’Eurozona si prestano denaro fra loro. A questo indice si somma uno spread, ovvero una percentuale fissa decisa dalla banca, che rimane invariata per tutta la durata del contratto.
Questo significa che le rate del mutuo possono aumentare o diminuire nel corso del tempo, seguendo l’andamento dell’Euribor. Il mutuo a tasso variabile offre quindi l’opportunità di beneficiare di tassi bassi nei periodi favorevoli, ma espone anche al rischio di aumenti in caso di rialzo del mercato.
Vantaggi e rischi
Come ogni prodotto finanziario, anche il mutuo a tasso variabile presenta punti di forza e aspetti critici da tenere in considerazione.
Vantaggi:
- Tasso iniziale più basso: rispetto al mutuo a tasso fisso, il mutuo variabile parte generalmente da un tasso di interesse più contenuto.
- Possibilità di risparmio nel tempo: se l’Euribor scende, scendono anche le rate mensili, con un risparmio sugli interessi totali da restituire.
Rischi:
- Incertezza sull’importo delle rate: le rate non sono costanti, ma possono aumentare in caso di rialzo dei tassi, incidendo sulla pianificazione economica familiare.
- Maggiore esposizione alla volatilità dei mercati: le fluttuazioni dell’Euribor possono essere repentine, specie in scenari di instabilità macroeconomica.
L’influenza dell’Euribor sulle rate del mutuo a tasso variabile
Quando scegliamo un mutuo a tasso variabile, la nostra rata verrà calcolata in questo modo applicando tempo per tempo alla quota capitale ancora da rimborsare il tasso di interesse stabilito nel contratto del finanziamento.
Il tasso di interesse per i mutui a tasso variabile è composto da una componente variabile – il parametro di indicizzazione – e da una componente fissa – lo spread. Quindi l’Euribor non è l’unico elemento che determina l’importo delle nostre rate. Ci sarà una componente aggiuntiva, cioè lo spread, che varia da banca a banca.
Ecco perché, anche se l’Euribor è uguale per tutte le banche d’Europa, possiamo incontrare offerte diverse presso i vari istituti di credito.
In ogni caso è chiaro che l’impatto dell’Euribor sui mutui a tasso variabile è molto importante. Gli spread delle diverse banche tendono infatti ad essere vicini tra loro, ma l’Euribor può variare sensibilmente nel corso del tempo.
Bisogna sempre ricordare che, per i mutui, vengono utilizzati soprattutto due tassi Euribor: quello ad un mese, e quello a tre mesi. A seconda del contratto che la banca ci propone, dunque, dovremo andare a osservare un valore diverso del tasso interbancario per conoscere l’importo della prossima rata.
Differenze tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile
Il mutuo a tasso fisso è un finanziamento la cui rata rimane costante per tutta il piano di ammortamento: il tasso di interesse viene infatti stabilito sulla base dell’Eurirs (Euro Interest Rate Swap) al momento della stipula del contratto, e non può più cambiare. Se stipuli un mutuo a tasso fisso, quindi, l’importo della rata è noto fin da subito, senza sorprese: puoi così pianificare in modo sicuro le tue uscite mensili fino all’estinzione del debito. In cambio di questa sicurezza, dovrai corrispondere alla banca interessi mediamente più alti.
Nel mutuo a tasso variabile, invece, il tasso di interesse (basato sull’Euribor) e di conseguenza le rate possono variare seguendo le oscillazioni del mercato dei tassi. Se scegli questo tipo di tasso puoi sfruttare l’andamento favorevole dei tassi di interesse, ma devi accettare il rischio di possibili aumenti nell’importo delle rate.
Conviene accendere un mutuo a tasso variabile oggi?
A maggio 2025, l’Euribor a 12 mesi ha registrato un valore medio del 2,09%, segnando una significativa diminuzione rispetto al 3,68% dello stesso mese dell’anno precedente. Questa tendenza al ribasso è stata favorita dalle politiche della Banca Centrale Europea (BCE), che ha effettuato otto riduzioni consecutive dei tassi di interesse, portando il tasso sui depositi al 2%.
In questo contesto, i mutui a tasso variabile sono tornati ad essere competitivi: il tasso annuo nominale (TAN) medio per questa tipologia di mutui si attesta al 2,82%, leggermente inferiore al 2,94% dei mutui a tasso fisso. Pertanto, per chi dispone di una buona capacità di rimborso e può sostenere eventuali variazioni future delle rate, il mutuo a tasso variabile rappresenta oggi una scelta interessante.
Tuttavia, chi preferisce maggiore sicurezza potrebbe orientarsi su un tasso fisso o su soluzioni intermedie come i mutui a tasso misto, che offrono una maggiore flessibilità.
In ogni caso, prima di decidere è utile effettuare una simulazione personalizzata attraverso strumenti online come il calcolo della rata del mutuo, e confrontarsi con un consulente esperto.
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
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L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.