L’analisi tecnica per il trading
Per fare trading online sicuro serve la conoscenza dei meccanismi di funzionamento degli strumenti finanziari, dei mercati e di specifici strumenti software (piattaforme operative), oltre a una chiara visione delle proprie risorse e dei propri obiettivi. Ma tutto questo non basta. Bisogna poter anche essere in grado di scegliere gli strumenti finanziari più adatti a raggiungere gli obiettivi che si hanno in mente. Una maniera efficace di fare trading può essere l’utilizzo dell’analisi tecnica finanziaria, o più semplicemente analisi tecnica, soprattutto se integrata con il monitoraggio delle notizie economico-finanziarie e con l’analisi fondamentale (nel caso delle azioni).
È necessario però fare alcune premesse:
- l’analisi tecnica per il trading non è una scienza ma una metodologia; la differenza è molto importante, perché la scienza presuppone che effettuando sempre le stesse attività nelle medesime condizioni si ottengano sempre gli stessi risultati. Una metodologia, invece, indica un processo di analisi degli avvenimenti passati alla ricerca di ricorsività e ripetizioni, senza che però vi sia alcuna certezza che queste si ripetano
- l’analisi tecnica è uno dei possibili approcci al problema della selezione dei titoli su cui investire, ma non è l’unico. L’altro tipo di analisi utilizzato in finanza è la cosiddetta analisi fondamentale, utilizzata per la selezione di titoli azionari elaborando in modo integrato dati di bilancio e dati di borsa.
Cos’è l’analisi tecnica per il trading
È un metodo basato su un complesso insieme di tecniche per analizzare l’andamento passato dei prezzi degli strumenti finanziari quotati col fine di prevederne l’andamento futuro.
Questo metodo presuppone tre ipotesi di fondo: ciò che è accaduto in passato accadrà anche in futuro, i prezzi si muovono seguendo tendenze definite e riconoscibili (trend) e il prezzo dello strumento finanziario è l’espressione di tutte le variabili legate allo strumento stesso, per cui non vi è bisogno di nessun’altra informazione aggiuntiva (“il prezzo sconta tutto”).
Nel corso degli anni l’analisi tecnica per il trading si è evoluta in diversi filoni, sviluppando così, accanto all’analisi grafica (basata cioè sui grafici), l’analisi algoritmica, l’analisi ciclica e altre ancora.
Se guardiamo un grafico lineare di uno strumento finanziario quotato, in mercati regolamentati ma anche in circuiti over-the-counter come il Forex, vediamo che mostra una linea spezzata irregolare, rappresentazione del prezzo che si sviluppa nel corso del tempo. Questa linea spezzata è quindi composta da numerosi picchi verso l’alto e verso il basso, detti massimi e minimi.
Le piattaforme operative di trading sono dotate di funzioni per tracciare le trendline o linee di tendenza, oblique od orizzontali, per connettere manualmente o in modo automatico sequenze di massimi e di minimi ed avere un’idea della direzione verso cui si sta muovendo il prezzo: al rialzo, al ribasso o lateralmente.
Una volta tracciate sul grafico una o più linee che connettono massimi o minimi ritenuti significativi, queste linee possono diventare supporti (se il prezzo scendendo vi si appoggia senza riuscire a proseguire oltre) o resistenze(se il prezzo salendo vi si scontra senza riuscire a superarle); l’eventuale violazione o rottura al ribasso delle linee di supporto o al rialzo delle linee di resistenza può indicare l’inversione o la continuazione di una tendenza che l’analista-trader può sfruttare a suo vantaggio.
Per identificare la tendenza di un prezzo vi sono altri dati che possono essere tenuti presenti: l’andamento semplice dei volumi (cioè dei capitali scambiati su quello strumento nel periodo di tempo considerato) e gli indicatori/oscillatori.
Indicatori e oscillatori
Sono la vera “cassetta degli attrezzi” dell’analista tecnico. Si tratta di strumenti sviluppati nel tempo da trader e analisti di tutto il mondo sulla base della loro sensibilità operativa e di lunghi anni di esperienza sui mercati. Queste persone hanno elaborato più o meno complessi algoritmi matematici in grado di analizzare aspetti diversi dell’andamento del prezzo di uno strumento finanziario, correlandolo con diverse variabili, in modo da ottenere delle linee o dei segni sui grafici in grado di indicare punti significativi di inversione di tendenza da sfruttare.
Gli indicatori, di cui le piattaforme operative dei broker online sono ampiamente dotate, con pochi click possono quindi essere facilmente sovrapposti al nostro grafico. Ovviamente nessun indicatore è infallibile né fornisce risposte chiare e definitive, quindi il trader non solo deve studiare e conoscerne i meccanismi di funzionamento ma deve essere in grado di interpretare i risultati che gli indicatori forniscono.
Tra gli indicatori più noti vi sono le medie mobili, il Momentum, l’RSI, il MACD, le Bande di Bollinger, lo Stocastico, il Vix (indice di volatilità) e molti altri, ma è possibile svilupparne di propri.
Gli oscillatori sono strumenti simili agli indicatori con la differenza che non forniscono un dato puntuale (un’unica linea) ma oscillano tra due o più valori. Se un prezzo si muove all’interno di due valori senza uscirne, si dice che è all’interno di un canale.
Le figure dell’analisi tecnica
Come detto, la previsione dell’andamento di un prezzo si basa essenzialmente sulla possibilità che eventi passati si ripetano nel futuro. Questi eventi sono le figure o i pattern.
La linea del prezzo, infatti, può disegnare delle figure che, quando si formano, con buona probabilità ma senza alcuna certezza possono evolversi in altre figure (completamento di figure) o dare il via a tendenze riconoscibili.
Le figure possono essere di continuazione di una tendenza o di inversione e per essere indentificate come tali devo rispondere a specifici requisiti non sempre facili da riscontrare. Tra le figure più note troviamo il triangolo (il prezzo oscilla in modo progressivamente sempre meno ampio puntando verso un preciso livello a cui si può verificare l’inversione di tendenza), la bandiera (l’oscillazione mantiene sempre la stessa ampiezza in un periodo breve e si forma a seguito dell’esaurimento di un trend), il testa e spalle (chiamato così perché l’andamento del grafico ricorda appunto due spalle laterali di altezza simile e una testa centrale più alta), doppio minimo e doppio massimo e tanti altri.
Nel caso dei grafici a candele (o comunque nei grafici non lineari) si può parlare di ricorsività dei pattern, cioè di configurazione di più candele al cui formarsi si può probabilisticamente prevedere la tendenza successiva; per fare qualche esempio: Doji line (una candela con prezzo di apertura e chiusura identico, segno di mercato incerto sulla tendenza), Marubozu line (candela lunga in cui i prezzi di apertura e chiusura coincidono con i massimi e i minimi, segnale di inversione di tendenza), Hammer o Hanging Man (candele con corpo piccolo e senza ombra inferiore, segnale di inversione di tendenza) e altri.
di Andrea Fiorini
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