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Cointestazione del mutuo e agevolazioni: facciamo chiarezza

28/07/2020

Il problema dell’intestazione del mutuo è piuttosto comune: a chi andrebbe intestato per riuscire a sfruttare a pieno tutte le agevolazioni, ad esempio quelle previste per la prima casa? Se uno dei due coniugi è a carico dell’altro, come si regola l’aspetto delle agevolazioni in un mutuo cointestato?

Sono tutte domande piuttosto tecniche, ma niente di complicato. Oggi vogliamo parlare proprio di questo. Punto per punto, andremo a vedere tutti gli aspetti che riguardano le agevolazioni di un mutuo cointestato.

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Quali agevolazioni spettano se il mutuo è cointestato?

Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa vanno a toccare diversi aspetti tributari. Per fare un esempio, l’imposta di registro è ridotta dal 9% al 2%; sia l’imposta catastale che quella ipotecaria sono ridotte ad una misura fissa di 50 euro, con ulteriori benefici in caso di mutuo.

Parliamo proprio del mutuo, che è l’argomento principale della nostra guida. In questo caso, potremo approfittare della detrazione degli interessi passivi in misura del 19%, per ognuno degli anni in cui andremo a pagare il mutuo stesso.

C’è anche una soglia annua, fissata attualmente a 4.000€. Questo significa che, in caso il 19% dei nostri interessi passivi equivalesse a più di 4.000€, potremo portare in detrazione soltanto la parte che non eccede la soglia.

A patto che i due coniugi possano usufruire delle agevolazioni, queste spettano in entrambi i casi: sia che la casa sia cointestata e il mutuo non sia cointestato, sia che la casa e il mutuo siano entrambi cointestati.

Nel caso in cui l’immobile sia cointestato ma il mutuo non sia cointestato, il singolo mutuatario potrà usufruire di tutta la detrazione degli interessi passivi (non solo sulla sua quota di proprietà). Nel caso in cui anche il mutuo sia cointestato, invece, le cose si fanno un pochino più complesse: nel prossimo paragrafo scoprirai come questo aspetto è regolato al momento.

Agevolazioni prima casa e mutuo cointestato

Nel caso il mutuo sia cointestato, la regola generale stabilisce che ognuno dei due coniugi ha diritto a usufruire dell’agevolazione. La soglia massima, però, è fissata a 2.000€ per ciascun coniuge.

Facciamo subito un esempio pratico.

Supponiamo che gli interessi passivi pagati nel 2020 siano pari, in totale, a 2.000€. Il 19% di 2.000 è 380, quindi ciascun coniuge potrà portare in detrazione 190€ (la metà della detrazione complessiva).

Ora facciamo un altro esempio in cui gli interessi sono più alti. Ipotizziamo che altri due coniugi abbiano pagato, lo scorso anno, 25.000€ di interessi passivi. Il 19% di 25.000 è 4.750, che diviso tra i coniugi porta al risultato di 2.375€ ciascuno. Siccome questa soglia eccede il tetto massimo, ognuno di loro potrà detrarre soltanto i 2.000€ previsti dal tetto di legge.

Esiste un’eccezione a questo discorso. L’eccezione riguarda le coppie in cui soltanto uno dei due coniugi percepisce reddito, per cui il secondo è considerato fiscalmente a carico del primo.

In questo caso potresti pensare che non convenga cointestare il mutuo, altrimenti si perderebbe una parte della detrazione che il coniuge senza reddito non potrebbe sfruttare. In realtà non è così, come confermano anche diverse sentenze della Corte di Cassazione.

Nel caso in cui uno dei coniugi sia fiscalmente a carico dell’altro, il coniuge che percepisce reddito potrà usufruire di tutta la detrazione.

Anche stavolta il concetto si capisce meglio attraverso un esempio pratico. Supponiamo che due coniugi, A e B, abbiano cointestato il loro mutuo ma che B sia fiscalmente a carico di A. Gli interessi passivi pagati quest’anno ammontano nuovamente a 2.000€.

Dal momento in cui B è fiscalmente a carico dell’altro coniuge, A potrà detrarre tutti i 380€ che spettano per le agevolazioni sul mutuo prima casa.

Questo vale soltanto tra i coniugi. Qualunque altro rapporto tra i due cointestatari del mutuo non prevede la stessa agevolazione. Ad esempio, tra genitori e figli, se soltanto i genitori percepiscono reddito non potranno portare in detrazione la quota di interessi dei figli.

L’eccezione: mutuo cointestato ma immobile non cointestatoL’eccezione: mutuo cointestato ma immobile non cointestato

Sicuramente non è una scelta comune, ma vale la pena fare questo ulteriore chiarimento. In alcuni casi potremmo avere un mutuo cointestato, ma un immobile che invece non lo è.

In questo caso, le normative attuali prevedono che soltanto il proprietario dell’immobile possa usufruire delle agevolazioni.

Ancora una volta, facciamo subito un esempio pratico. Supponiamo che i coniugi C e D siano cointestatari di un mutuo ipotecario, ma che l’immobile sia interamente di proprietà di C. Gli interessi passivi ammontano a 1.000€ per l’anno in corso.

Il 19% di 1.000€ equivale a 190€. Tuttavia, detrazione dal momento in cui solo C è proprietario dell’immobile, sarà l’unico coniuge a poter portare in detrazione la sua quota di interessi. D non potrà beneficiare di alcuna detrazione, mentre D potrà detrarre 95€.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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