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Imposta sostitutiva mutuo: cos’è, come si calcola e quando aumenta

12/12/2019

Dal 1973 esiste un’imposta che si applica su tutti i mutui. Si tratta dell’imposta sostitutiva, che in realtà viene applicata su tutti i tipi di finanziamento conclusi in Italia che hanno una durata superiore ai 18 mesi.

Questa imposta deve essere pagata da chi riceve il finanziamento, ma è la banca o la finanziaria che concede il prestito a versarla all’erario. Quando viene erogata la somma richiesta, infatti, ne verrà trattenuta una percentuale; questa sarà poi versata al fisco dall’istituto finanziatore che agisce in qualità di sostituto d’imposta.

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Imposta sostitutiva del mutuo: agevolazioni per la prima casa

L’imposta sostitutiva del mutuo ammonta allo 0,25% della somma finanziata nel caso dell’acquisto di un immobile destinato ad uso abitativo che beneficia delle agevolazioni previste per la prima casa. Negli altri casi l’aliquota dell’imposta sostitutiva è pari al 2%.

Non è soltanto necessario che si tratti della prima casa di chi richiede il mutuo; occorre rispettare tutti i criteri per le agevolazioni sull’acquisto dell’abitazione principale: il trasferimento della residenza, la categoria catastale dell’immobile ed il possesso di diritti reali su altri immobili.

Imposta sostitutiva mutuo seconda casa: come funziona

L’imposta sostitutiva del mutuo per una seconda casa è un’opzione fiscale che consente di sostituire l’imposta di registro, ipotecaria e catastale dovuta per l’acquisto di una seconda casa con un’aliquota fissa del’2%.

Questa opzione è disponibile solo per i contratti di mutuo stipulati per l’acquisto dell’immobile e deve essere esercitata entro 60 giorni dalla stipula del contratto. L’imposta sostitutiva deve essere versata in un’unica soluzione all’atto dell’iscrizione del contratto di mutuo presso l’Agenzia delle Entrate. In questo modo è possibile risparmiare sulle imposte dovute per l’acquisto della seconda casa.

Come si calcola l'imposta sostitutiva del mutuo?

La percentuale dell’imposta sostitutiva del mutuo va applicata sul totale della somma richiesta. Questa va divisa per 100 e moltiplicata per 2, nel caso si tratti di un mutuo “normale”, oppure divisa per 100 e moltiplicata per 0,25 se ci sono i presupposti per ricevere l’agevolazione “prima casa”.

Esempio:

  • Mutuo dal valore di 80.000 euro per l’acquisto di una seconda casa: l’imposta ammonterà a 80.000/100 x 2, cioè 1.600 euro. La banca li verserà all’erario ed erogherà al cliente 78.400 euro.
  • Mutuo dal valore di 80.000 euro per l’acquisto di una prima casa, secondo i criteri previsti dalla legge finanziaria. L’imposta ammonterà a 80.000/100 x 0,25, cioè 200 euro. La banca li verserà all’erario ed erogherà al cliente 79.800 euro.

Quando non si parla di abitazioni, l’imposta sostitutiva del mutuo è invece sempre allo 0,25%. Vale, ad esempio, per i prestiti personali concessi per l’acquisto di un’automobile o di altri beni. La stessa aliquota è prevista anche sui finanziamenti per l’acquisto di terreni ed immobili ad uso commerciale.

L’applicazione dell’imposta sostitutiva del mutuo è alternativa al regime fiscale ordinario ed evita il pagamento di altri adempimenti, quali le imposte ipotecarie, l’imposta di registro, l’imposta di bollo, le imposte catastali e le tasse sulle concessioni governative.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni economiche di tutte le tipologie di mutuo fare riferimento alle Informazioni Generali sul Credito Immobiliare offerto a Consumatori disponibili anche presso le filiali della banca.

L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.

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