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Cosa sono le obbligazioni e quali tipologie esistono

29/10/2019

Dopo aver approfondito le azioni e i principali indici azionari italiani vale la pena indagare uno degli strumenti finanziari più diffusi tra gli investitori: le obbligazioni o, con terminologia anglosassone, i bond.

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Cosa sono le obbligazioni

Quando società, enti pubblici o persino i Governi hanno bisogno di denaro per far fronte alle proprie necessità di cassa, possono decidere di emettere delle obbligazioni. Le obbligazioni sono titoli di debito. Questo significa che l’acquirente, chiamato anche obbligazionista, accetta di prestare del denaro all’emittente, la quale si impegna a versare periodicamente un interesse (altrimenti detto cedola) e, alla scadenza del titolo, a rimborsare interamente il capitale ricevuto.

Come vengono pagati gli interessi delle obbligazioni?

L’interesse pagato a chi sceglie di investire in obbligazioni in realtà può essere pagato non solo attraverso una cedola periodica, ma anche con l’emissione di un titolo obbligazionario ad un prezzo inferiore rispetto al valore di rimborso.

Queste obbligazioni prive di cedole in gergo tecnico sono chiamate zero coupon bond (sono molto comuni: ad esempio i BOT e CTZ, titoli di Stato italiani, ricadono in questa categoria). In questo caso il rendimento per l’obbligazionista è dato dal maggior valore di rimborso.

Non esiste un’unica tipologia di cedola

Il mondo dei titoli obbligazionari è vasto. Le principali variabili che ci permettono di classificare i vari titoli obbligazionari sono due: le caratteristiche della cedola e la tipologia dell’emittente.

Seguendo la prima classificazione, quella basata sulle cedole, ecco le più comuni obbligazioni presenti sul mercato:

  • obbligazioni a cedola fissa: l’importo della cedola è predeterminato e rimane costante per tutta la durata del titolo obbligazionario. L’esempio più comune di obbligazione a cedola fissa è il nostro titolo di stato decennale, il BTP.
  • obbligazioni a cedola variabile (anche dette indicizzate, o floater): a differenza della categoria precedente la cedola non è fissa e costante, bensì variabile durante la vita del titolo. Le cedole possono essere legate ai tassi di interesse che cambiano ogni giorno (ad esempio i tassi di riferimento Euribor o Libor), oppure all’inflazione. Al valore della componente variabile della cedola è frequente trovare l’aggiunta di un importo fisso, che prende il nome di spread.
  • obbligazioni Step-up o Step-down: l’importo della cedola è predeterminato nel prospetto, caratteristica che le assimila alla prima categoria, tuttavia questo valore sale (per le obbligazioni Step-up) o scende (per quelle Step-down) durante la vita dell’obbligazione, seguendo regole prefissate.

Le cedole delle obbligazioni posso essere pagate con una diversa frequenza, indicata nel prospetto del titolo obbligazionario, e generalmente sono annuali, semestrali o trimestrali. Attenzione però, quando si parla di cedola, il gergo tecnico indica l’ammontare che sarà incassato annualmente. Quindi una cedola del 6% semestrale significa che verranno pagate due cedole all’anno, ogni sei mesi, ciascuna corrispondente al 3% del capitale.

Non esiste un unico emittente

Se consideriamo la classificazione basata sulla tipologia di emittente, i titoli obbligazionari si suddividono in:

  • obbligazioni governative o titoli di Stato: si tratta infatti di obbligazioni emesse da Stati Sovrani con l’obiettivo di finanziare l’attività statale;
  • obbligazioni sovranazionali: emesse da enti quali la Banca Mondiale, la Banca Europea degli Investimenti (BEI) o l’European Financial Stability Facility (EFSF), organismi che raccolgono denaro attraverso emissioni obbligazionarie con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo e offrire aiuto ad aree in difficoltà;
  • obbligazioni di enti locali (Comuni, Regioni e Province) che finanziano con i bond parte del loro bilancio;
  • obbligazioni societarie o Corporate: emesse da aziende con il fine di finanziare la loro attività di impresa. Una particolare tipologia di obbligazione societaria è quella bancaria: titoli di debito emessi da istituti bancari.

I mercati obbligazionari

Come tutti gli strumenti finanziari, anche le obbligazioni necessitano di un mercato dove poter essere collocate (cioè vendute) per la prima volta e dove poter essere scambiate liberamente e agevolmente. Il discorso è simile a quello fatto per le azioni: esiste un mercato, chiamato primario, dove vengono vendute le obbligazioni appena emesse, e un mercato secondario, dove invece sono scambiati i titoli obbligazionari già in circolazione. I mercati obbligazionari italiani sono il MOT, l’Extramot e l’ETLX.

di AdviseOnly

 

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L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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