Piano individuale pensionistico (PIP): cos’è, quando conviene e principali vantaggi

Tra le forme di previdenza complementare, il piano individuale pensionistico o PIP è quello che riscuote il maggiore successo. Si tratta di una valida soluzione che consente di integrare la pensione di base e al tempo stesso di far fronte a difficoltà economiche, legate ad esempio alla perdita del lavoro o a spese importanti e impreviste. Ma come funziona e quando conviene stipulare un PIP?
Cos'è il PIP (Piano Individuale Pensionistico)
Il Piano Individuale Pensionistico (PIP) è un prodotto finanziario assicurativo, una forma di previdenza complementare offerta dalle compagnie di assicurazione e regolamentata dalla COVIP, Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione. Si tratta di un contratto individuale che consente di accumulare, nel tempo, un capitale destinato a integrare la pensione pubblica. Il PIP è accessibile a chiunque, indipendentemente dalla sua situazione lavorativa, e offre una gestione personalizzata dei contributi e delle linee di investimento.
I PIP sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e d autonomo rispetto a quello della Compagnia che li istituisce in quanto è destinato esclusivamente al pagamento delle prestazioni agli iscritti. Al momento della stipula, il contraente sceglie l’importo del versamento periodico, che può essere modificato anche in un secondo momento.
Una nota sulla differenza tra PIP e fondo pensione aperto: mentre il secondo è gestito da banche o società di gestione del risparmio e può accogliere adesioni sia individuali sia collettive (tramite il datore di lavoro), il PIP è un prodotto assicurativo individuale, stipulabile direttamente con una compagnia assicurativa e caratterizzato da una maggiore personalizzazione e da specifiche coperture accessorie.
Come funziona?
Il funzionamento di un PIP si basa sul versamento di contributi periodici (mensili, trimestrali, semesrtrali o annuali) da parte dell’aderente, che possono essere personalizzati e rimodulati nel tempo in termini di importo e frequenza. I contributi versati vengono investiti in una o più linee di investimento scelte dall’aderente, con l’obiettivo di far crescere il capitale nel tempo.
Al momento del pensionamento, il capitale accumulato può essere:
- convertito in una rendita vitalizia, che sarà percepita ogni mese e andrà a integrare la pensione pubblica, oppure
- riscattato in forma di capitale, fino a un massimo del 50% del totale accumulato.
Importante: i contributi versati da chi stipula un PIP sono deducibili dal reddito imponibile fino a un certo limite annuale.
Quando conviene stipulare un PIP?
La convenienza di stipulare un PIP dipende da diversi fattori, tra cui l’età, la situazione lavorativa e le aspettative pensionistiche. In generale, l’adesione ad un PIP è consigliabile a tutte le persone che scelgono di integrare la pensione di base con una rendita complementare. È una soluzione da valutare, ad esempio, per chi sa già che l’importo dell’assegno pensionistico sarà basso e si vuole invece garantire un tenore di vita più elevato.
Grazie al piano individuale pensionistico è possibile anche fronteggiare con serenità degli imprevisti, come le spese sanitarie per sé o un familiare, l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa, decorsi otto anni di partecipazione, o la perdita del posto di lavoro.
Pro e contro del PIP
Ecco i principali benefici derivanti da un Piano Individuale Pensionistico:
- Vantaggi fiscali : i contributi versati in un PIP sono deducibili dal reddito imponibile, con un concreto risparmio sulle imposte (fino ad un limite prefissato).
- Tassazione agevolata sui rendimenti: i guadagni generati dal capitale investito sono tassati al 20%, una percentuale inferiore rispetto al 26% previsto per gli altri strumenti finanziari.
- Protezione patrimoniale: le somme accumulate nel PIP sono impignorabili e insequestrabili, una garanzia legale importante che tutela l’investimento anche in caso di difficoltà economiche o debitorie.
- Accessibilità a tutte le tipologie di lavoratori: anche chi non è dipendente, come liberi professionisti, autonomi o lavoratori atipici, può stipulare un PIP per garantirsi una pensione integrativa.
- Flessibilità nei versamenti: l’aderente può decidere liberamente quanto e quando versare, scegliendo tra diversi profili di investimento.
Ecco, invece, i principali contro di un piano pensione PIP:
- Costi di gestione: le commissioni di gestione sulle linee di investimento possono incidere significativamente sul rendimento netto.
- Vincoli temporali: il capitale versato in un PIP è destinato a integrare la pensione e, salvo alcune eccezioni (come spese sanitarie gravi o acquisto/ristrutturazione della prima casa), non è liberamente riscattabile prima del pensionamento.
Come prelevare il denaro in caso di emergenza?
Quando si verificano alcuni eventi determinati, è possibile chiedere un’anticipazione oppure riscattare del tutto o in parte la propria posizione individuale. Le anticipazioni si possono richiedere:
- Per affrontare spese sanitarie impreviste per l’assicurato o i suoi familiari;
- Per acquistare o ristrutturare la prima casa, anche per i figli, trascorsi otto anni di partecipazione
- Per motivi personali, ma solo dopo che siano trascorsi 8 anni dall’adesione al PIP.
È invece possibile riscattare la posizione individuale, in tutto o in parte, quando si verificano questi eventi:
- Invalidità permanente;
- Inoccupazione superiore a 12 mesi;
- Mobilità lavorativa o cassa integrazione.
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
“Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche si rinvia ai Fogli Informativi disponibili in Filiale e sul sito www.bancobpm.it. L’erogazione dei finanziamenti è subordinata alla normale istruttoria della Banca.”