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Piano individuale pensionistico (PIP): cos’è, quando conviene e principali vantaggi

24/10/2023

Tra le forme di previdenza complementare, il piano individuale pensionistico o PIP è quello che riscuote il maggiore successo. Sono una valida soluzione per integrare la pensione di base e al tempo stesso far fronte a difficoltà economiche, legate ad esempio alla perdita del lavoro o a spese importanti e impreviste.

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Cos'è il PIP (Piano Individuale Pensionistico)?

Chi si domanda come funziona il PIP, cos’è e in cosa consiste, deve sapere che il suo funzionamento è molto semplice ed è agevolato anche dallo Stato. Il piano individuale pensionistico è una forma di previdenza integrativa, messa a disposizione dalle compagnie assicurative a tutti coloro che, indipendentemente dalla situazione lavorativa, intendano costruirsi una pensione integrativa. Può aderire chiunque: lavoratori dipendenti, autonomi o liberi professionisti e soggetti a carico (es. casalinghe e figli studenti).  L’adesione è individuale.

L’impresa di assicurazione gestisce le somme versate dagli aderenti per mezzo di un patrimonio separato, che viene gestito in modo professionale. Al momento della stipula, l’aderente sceglie l’importo e la periodicità del versamento che può essere modificato anche in un secondo momento.

Chi ha aderito al PIP da almeno 5 anni, quando arriva il momento della pensione può ricevere il capitale sotto forma di rendita o anche ricevere una quota delle somme versate in capitale.

Quando conviene stipulare un PIP?

L’adesione ad un PIP è consigliabile a tutte le persone che scelgono di integrare la pensione di base con una rendita complementare. È una soluzione da valutare, ad esempio, per chi sa già che l’importo dell’assegno pensionistico sarà piuttosto contenuto e non vuole avere ripercussioni eccessive sul proprio tenore di vita durante la fase di quiescenza.

Grazie al piano individuale pensionistico è possibile anche fronteggiare con serenità degli imprevisti, come le spese sanitarie per sé o un familiare, l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa o la perdita del posto di lavoro.

PIP: quando iniziare?

Chi vuole stipulare un PIP dovrebbe iniziare il prima possibile, così da accantonare un capitale più consistente, avendo davanti a sé diversi anni di contribuzione. Chi gioca d’anticipo, infatti, potrà godere al momento del pensionamento di una rendita maggiore, che andrà a sommarsi alla pensione emessa dall’ente pensionistico.

Al momento del raggiungimento dell’età pensionistica, se  le somme accumulate nel tempo saranno consistenti, si potrà valutare anche di chiedere subito metà del capitale, mentre l’altra metà andrà a costituire una rendita vitalizia.

I principali vantaggi del PIP

I vantaggi del piano individuale pensionistico sono innanzitutto fiscali, perché è possibile portare in deduzione dal reddito imponibile i contributi versati,  fino ad un massimo annuo di 5.164€. Per la tassazione è inoltre prevista un’aliquota agevolata, sia per i rendimenti degli investimenti finanziari che per l’erogazione della rendita e l’eventuale liquidazione del capitale.

Il versamento del TFR nel PIP non è obbligatorio, ma solo facoltativo. Anche chi non ha un contratto di lavoro dipendente può scegliere di stipulare un PIP per garantirsi una pensione integrativa.

Il PIP conviene anche per la reversibilità della rendita, a favore del coniuge o di un’altra persona, così  da tutelare il futuro delle persone care.

Come prelevare il denaro in caso di emergenza?

È invece possibile riscattare la posizione individuale, in tutto o in parte, quando si verificano questi eventi:

  • Invalidità permanente;
  • Inoccupazione superiore a 12 mesi;
  • Mobilità lavorativa o cassa integrazione;
  • Decesso dell’aderente.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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