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Mutuo a tasso fisso: 6 cose da sapere

04/11/2020

Il mutuo a tasso fisso, ancora oggi, è il grande preferito dagli italiani. Considerando che quasi tutti scelgono questa opzione, è interessante andare ad approfondire le sue caratteristiche parlando di alcuni aspetti che non tutti conoscono.

Nella guida di oggi scoprirai alcune cose importanti e alcune curiosità sui mutui a tasso fisso, che potrebbero aiutarti nella scelta del tuo stesso mutuo.

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1.      Quanto si può ottenere con un mutuo a tasso fisso?

Normalmente il mutuo, sia a tasso fisso che variabile, permette di ottenere fino all’80% del valore più basso tra quello di acquisto e quello della perizia. Questo significa che su un immobile dal valore di 200.000€, il massimo che potremo richiedere saranno 160.000€.

In alcuni posti del mondo, da qualche anno, esistono i mutui al 100%. Questi, però, sono sovente coperti da garanzie governative o da polizze assicurative; gli istituti di credito non rilasciano mai mutui pari al valore dell’immobile perché rischiano una grossa perdita nel caso in cui il mutuatario dovesse mancare il pagamento delle rate e la casa dovesse venire venduta all’asta.

2.      Esistono mutui a tasso fisso che durano appena due anni

Proprio così! Può sembrare strano, dal momento in cui il mutuo è il finanziamento di lungo termine per eccellenza. Parliamo, nello specifico, dei “mutui ponte”. Sono mutui che permettono di ottenere la liquidità necessaria per cambiare casa quando se ne possiede già una.

Dal momento in cui il mutuatario incasserà una cifra importante dalla vendita della casa precedente, questa liquidità verrà impiegata per saldare il mutuo; ecco perché normalmente la durata è di appena 2 anni. In questo periodo, tra l’altro, si pagano solo gli interessi perché la quota capitale viene saldata con la vendita dell’immobile precedente.

3.      Quando conviene scegliere il tasso fisso?

Il mutuo a tasso fisso non è necessariamente più conveniente di quello a tasso variabile; anzi, se andiamo a guardare gli ultimi 10 anni (e più), il mutuo a tasso variabile è stato la scelta migliore.

In realtà il motivo principale per cui molte persone scelgono il mutuo a tasso fisso non è la sua convenienza. Piuttosto è la sua certezza, si tratta di una scelta fatta in ottica di avversione al rischio.

Il mutuo a tasso fisso, in generale, conviene quando si vuole essere certi delle condizioni contrattuali e non ci si vuole esporre alle oscillazioni del tasso Euribor. Detto questo, oggi i mutui a tasso variabile possono essere surrogati gratuitamente con dei mutui a tasso fisso: chi vuole approfittare del momento molto conveniente per il tasso variabile può farlo, passando poi al tasso fisso nel caso in cui il mercato dei tassi cambi nei prossimi anni.

4.      Che differenza c’è tra il tasso e gli interessi del mutuo?

Attenzione a non confondere il tasso di interesse con la quota di interessi delle rate. La quota di interessi è composta da due elementi diversi: il primo è proprio il tasso fisso che il mutuatario conosce già in partenza; il secondo è lo spread, che rappresenta il guadagno dell’istituto di credito dall’operazione.

Le banche, infatti, non generano profitti dal tasso di interesse fisso (né da quello variabile). Questo tasso è quello a cui loro stesse si finanziano presso altre banche, oppure dalla banca centrale europea (BCE).

5.      Come abbassare lo spread di un mutuo a tasso fisso

Va detto che lo spread non è solo “guadagno”, perché in realtà dietro al suo calcolo si cela anche il rischio di mancato pagamento delle rate.

In generale, dunque, la regola è questa: meno il nostro mutuo rappresenta un rischio per la banca, più sarà basso lo spread applicato. Esistono delle variabili che, se riusciamo a controllare, ci permettono di ottenere condizioni più vantaggiose.

La prima cosa che possiamo fare è non mirare a un loan-to-value troppo alto. Se chiediamo alla banca di finanziare l’80% del nostro acquisto, cioè il valore massimo che possiamo ottenere, l’operazione sarà più rischiosa e di conseguenza avremo un tasso più alto.

Nello stesso modo, richiedere una scadenza più lunga significa aumentare il numero di rate e con esse il rischio che qualcuna venga pagata in ritardo o non pagata. La scadenza del mutuo, dunque, è il secondo parametro più importante da valutare per determinare lo spread.

Da ultimo, giocano un ruolo importante anche le garanzie reddituali e quelle prestate da garanti esterni. Più queste garanzie sono alte, più il nostro spread sarà conveniente.

6.      Quando richiedere un mutuo a tasso fisso per la ristrutturazione?

Il mutuo a tasso fisso può essere una buona scelta anche per chi vuole ristrutturare casa. Questo è uno dei pochi casi in cui il prestito personale e il mutuo, almeno in parte, si sovrappongono.

Normalmente il mutuo conviene sulle ristrutturazioni più grandi, in cui è necessario un capitale di 50.000 euro o più; al di sotto di questa cifra è difficile ottenere un mutuo ipotecario, in più non sarebbe conveniente viste le spese accessorie (perizia, notaio, ecc.).

Al di sopra dei 50.000€, invece, il mutuo a tasso fisso è un ottimo strumento per ristrutturare casa, con tassi di interesse molto più bassi di quelli praticati sui prestiti personali.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni economiche di tutte le tipologie di mutuo fare riferimento alle Informazioni Generali sul Credito Immobiliare offerto a Consumatori disponibili anche presso le filiali della banca.

L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.

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